Come avevo chiesto con emendamento e ordine del giorno depositato alla Legge di Bilancio per il 2023, il Governo, con il Decreto Legge approvato ieri. ha disposto il rinvio al 30 aprile, invece del 15 gennaio, del termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici saranno tenute a adempiere all’obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico, effettuando i versamenti in favore delle singole regioni e province autonome.
È un primo passo ma non basta. Infatti, con un secondo emendamento, avevo chiesto al Governo di provvedere affinché fossero stabiliti (anche in deroga alle disposizioni di cui ai commi 8, 9 e 9-bis dell’articolo articolo 9-ter, del decreto legge n.78 del 2015) dei nuovi criteri di riparto dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale a partire dall’anno 2015, escludendo dal ripiano le micro, piccole e medie imprese, come definite dalla raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione europea del 6 maggio 2003.
Tutto questo attraverso un apposito decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e con le Associazioni più rappresentative delle aziende fornitrici di dispositivi medici. In questo modo si sarebbe risolta la annosa questione del payback sanitario.
Adesso il Governo dovrà dare risposte più esaustive di un mero – anche se atteso e necessario – rinvio.
È un primo passo ma non basta. Infatti, con un secondo emendamento, avevo chiesto al Governo di provvedere affinché fossero stabiliti (anche in deroga alle disposizioni di cui ai commi 8, 9 e 9-bis dell’articolo articolo 9-ter, del decreto legge n.78 del 2015) dei nuovi criteri di riparto dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale a partire dall’anno 2015, escludendo dal ripiano le micro, piccole e medie imprese, come definite dalla raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione europea del 6 maggio 2003.
Tutto questo attraverso un apposito decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e con le Associazioni più rappresentative delle aziende fornitrici di dispositivi medici. In questo modo si sarebbe risolta la annosa questione del payback sanitario.
Adesso il Governo dovrà dare risposte più esaustive di un mero – anche se atteso e necessario – rinvio.